“Come fiori liberi”: una raccolta di poesie per donare speranza
di Sabina Fadel
Cordovado, 10 ottobre 2021
Una serata ricca di commozione. Ma anche profondamente intelligente, perché capace di mettere insieme mente e cuore, speranza e azione, dolore e lotta per uscirne. È stata tutto questo, e anche molto altro, la presentazione della raccolta poetica “Come fiori liberi”, di Maria Teresa Innocente, che si è tenuta a Cordovado nell’antico duomo di Sant’Andrea apostolo, la sera di venerdì 8 ottobre. E non poteva esserci davvero scenografia migliore di questa magnifica chiesa, di una bellezza semplice e per questo maestosa, per aiutare il folto pubblico presente a immergersi nella bellezza di poesie altrettanto semplici e per questo capaci di toccare con immediatezza il cuore di chiunque. Ma non solo. La chiesa pare sia stata infatti costruita sopra un altro edificio più antico (risalente addirittura al IV secolo) all’indomani della terribile pestilenza che colpì il paese nel 1454. Una rinascita dopo il dolore, la sconfitta, la morte, che crea un’altra analogia con la vicenda di cui è stata protagonista l’autrice del volume, che appena tre anni fa è stata lacerata nel profondo dalla prematura scomparsa dell’unica e adorata figlia Rossana, di appena ventisei anni. In memoria di Rossana, ma anche per desiderio stesso della giovane, Maria Teresa Innocente insieme con il marito Mario Milazzo, e il prezioso supporto di familiari e amici intimi, hanno dato vita all’associazione Il dono di Rossana, che ha la mission di raccogliere fondi per la ricerca contro i tumori cerebrali (terza causa di morte dopo gli incidenti stradali e le leucemie per i giovani al di sotto dei trent’anni). Lo ha spiegato molto bene Mario Milazzo, introducendo la serata con parole misurate, ma profonde e sapienti: “Quando Rossana se ne andò - ha confidato - parlando con il vescovo emerito di Pordenone-Concordia Sagittaria, monsignor Poletto, gli chiesi: ‘E adesso che cosa facciamo?’, con una domanda radicale, quasi una mano tesa verso l’assoluto per non sprofondare. E lui rispose: ‘Bisogna costruire il futuro’. Un futuro immediato, che ci aiutasse a vivere, ma anche più a lungo termine, capace di dare una prospettiva, non solo escatologica, a noi e a quanti stavano soffrendo per la stessa malattia di Rossana. Così è nata l’associazione Il dono di Rossana, dono di futuro e di speranza per noi e per i tanti giovani che stanno ripercorrendo il calvario di Rossana”.
La serata si è sviluppata con un dialogo a due voci tra Dario Bigattin, da tempo punto di riferimento per tutto il mondo culturale cordovadese, e Maria Teresa Innocente, e con la lettura di alcune poesie tratte dalla raccolta “Come fiori liberi” da parte della brava attrice Marta Capponi, con intervalli musicali curati dalla giovane e promettente violinista Linda Casonato. Il dialogo ha toccato tutte le corde più profonde dell’animo umano: la disperazione e il dolore, certo, ma anche la voglia di rinascita, la speranza, l’amore… e soprattutto la vita quotidiana, spazio così importante per chi attraversa le amare acque della sofferenza. In più di un’occasione gli occhi dei presenti si sono inumiditi e il dolore è stato palpabile. Perché le poesie di Maria Teresa Innocente, versi liberi che ha voluto condividere con coraggio e generosità, rappresentano davvero ciascuno di noi, prigioniero dei propri piccoli o grandi dolori eppure tremendamente ancorato alla forza della vita. Una poesia generativa, quella di Maria Teresa Innocente, capace di aprire inediti orizzonti non solo interiori: come per il precedente volume “È Rossana”, infatti, anche i proventi della vendita di questo secondo libro saranno totalmente devoluti all’Associazione. La poesia della vita di una giovane donna che aveva sete di futuro, Rossana, si è interrotta troppo presto, ma il suo esistere tra noi continua a essere partorito ogni giorno da sua madre e da chi, nonostante il dolore, ha saputo restare aperto alla vita, e farsi dono di speranza per tanti.